Il Sentiero dello Spirito
William Atkinson (Baltimora, 1862) è uno degli esponenti più affascinanti e misteriosi del nuovo pensiero. Avvocato, ricercatore e grande studioso della filosofia orientale, intorno al 1890, Atkinson diventò un grande uomo di successo, ma il successo, come spesso accade ancora oggi, ha avuto un costo. Sperimentò una sorte di esaurimento debilitante che oggi chiamiamo”esaurimento professionale” e si avvicinò alla scuola del New Thought ( il Nuovo Pensiero) che insegnava come raggiungere un perfetto stato di salute, di benessere e di felicità attraverso il controllo dei propri pensieri e delle proprie aspettative. Si trasferì a Chicago dove iniziò la carriera di scrittore e dove aprì la sua scuola Atkinson School of Mental Science.
Atkinson amava molto usare pseudonimi ed il più famoso fù Yogi Ramacharaka che utilizzò dal 1900 al 1912 per pubblicare testi sull’iduismo ancora oggi di grande attualità e importanza. Nei suoi testi Atkinson ha sempre mantenuto una visione positiva piantando un seme di felicità che può fiorire nella creatività migliore e più completta dell’uomo, nella certezza di non essere soli e di poter raggiungere la completezza dell’anima in tutta la sua esistenza, avviando alla ricerca indipendente di soluzioni a domande perreni: la missione dell’uomo nella storia del mondo e l’intima ragione della sofferenza personale.
Nel suo manuale “Quattordici Lezioni” ha raccolto i precetti e gli insegnamenti che sono il risultato di secoli di studio, di ricerche e di esperienze dei Maestri più evoluti dell’India. Queste regole sono state scritte per tutti i discepoli di ogni tempo.
Oggi questi precetti giungono a noi e valgono per tutti coloro che camminano lungo il Sentiero.
In questo articolo verrà trattato il primo del gruppo di precetti secondo il Karma Yoga:
“Prima che gli occhi possano vedere, essi devono essere incapaci di lacrime“.
Affinchè gli occhi possano vedere con la serena e chiara visione dello Spirito, devono essere incapaci di lacrime dovute al sarcasmo, alle noie, alle delusioni quotidiane, alle contrarietà, alle mancanze di riguardo, all’orgoglio ferito, all’insulto non meritato, alla critica malevola, alle osservazioni scortesi. Con ciò non vogliamo assolutamente che l’anima debba indurirsi a queste cose, perchè la durezza non fa parte degli insegnamenti dei Maestri.
Chi muove i propri passi sul Sentiero deve essere coraggioso ed avere il dominio sulla natura emotiva. Questa regola non si applica solo alle lacrime fisiche, che spesso sono involontarie, ma si riferisce alla convinzione che non vi è mai una “reale” ragione di pianto, e questo è indubbiamente più importante dell’aspetto puramente fisico delle lacrime. L’insegnamento che dobbiamo trarre da queste Regole è che dobbiamo realizzare la nostra Individualità elevandoci al dì sopra dei fattori di contingenza personale.
Pur trovandosi coinvolto nella lotta quotidiana, anzi, essendo proprio in prima fila, nondimeno l’uomo spirituale può vivere in modo tale da mettersi al di sopra di essa e stimarla per ciò che realmente è. Proprio come colui che è già pienamente cosciente della realtà delle cose e affronta la parte che è costretto a recitare nel mondo osservandola con un sorriso. ( cit. Filosofia Yoga, Yogi Ramacharaka)
“ L’uomo non riuscirà mai a cogliere il segreto dell’universo esteriore se non si sarà prima impadronito dell’universo interiore, regno della essenza individuale.” Yogi Ramacharaka
Se volete approfondire, migliorare il vostro stato di benessere fisico e mentale o semplicemente lasciarvi guidare, non esitate a scrivermi per partecipare alle mie lezioni di Yoga oppure alle sessioni individuali di riequilibrio energetico.