KALI – La Dea dell’Infinito
Kali è la dea più fraintesa nella mitologia Indù. E’ spesso temuta ed è considerata la dea delle streghe e dell’oscuro.
Quando le persone pensano alle dee Indù, la maggior parte pensano all’eleganza, alla bellezza e all’amore.
Il ruolo di Kali nella mitologia veicola un concetto di femminilità molto diverso dagli ideali pudici che prescrivono la donna ideale come rispettosa, obbediente e sottomessa. Kali non è niente di tutto questo: il suo potere e la sua ferocia sono maggiori di quelli del marito Shiva, che quasi uccide calpestasndolo nella battaglia contro l’invincibile demone Raktabija.
Sfida la definizione di una dea ideale ed è al di là della comprensione umana e delle regole della natura.
Kali è la distruttrice delle forze del male, la forma più potente della dea Shakti o Adi Shakti (l’energia creatrice dell’Universo).
Distrugge solo per ricreare, e ciò che distrugge è il peccato, l’ignoranza e il decadimento.
Spesso, coloro che non comprendono i suoi numerosi ruoli nella vita, chiamano Kali la dea della morte e della distruzione. E’ in parte corretto dire che Kali è una dea della morte, ma della morte dell’ego, come visione egocentrica della realtà.
La dea Kali è rappresentata dal colore nero, il simbolo dell’infinito e il seme di tutti i colori.
Nella sua oscurità c’è l’abbagliante splendore dell’illuminazione.
Incarna i Guna ( qui trovi l’articolo) o le tre qualità della natura.
I suoi denti bianchi rappresentano Sattva, bonta e purezza. Usa la sua natura sattvica per creare la vita.
La sua lingua è rossa, che rappresenta Rajas, passione o attività. Usa la sua natura rajasica per preservare la vita.
I suoi occhi sono rossi di rabbia e intossicazione, che rappresentano Tamas, ignoranza o inerzia. Usa la sua natura tamasica per distruggere.
In una mano porta una testa mozzata che rappresenta la liberazione dall’ego. Kali ci mostra che questo corpo è temporaneo e ci ricorda di non attaccarci troppo ad esso.
Indossa una collana di teste umane, che rappresentano le lettere dell’alfabeto sanscrito ed è considerata la madre di tutti i mantra.
La gonna di Kali è fatta di braccia umane, che rappresentano l’azione, lavoro e liberazione dal ciclo del karma. Questo ci ricorda di non affezionarsi ai frutti delle nostre azioni.
I suoi tre occhi rappresentano passato, presente e futuro, le tre modalità del tempo. In sanscrito, “ kala” significa tempo, quindi il tempo è anche un attributo del suo nome, Kali.
Una delle sue mani destre sono mostrate in Abhaya Mudra, il sigillo che sconfigge l’oscurità, la paura e l’ignoranza.
Kali appare nuda o vestita solo della ghirlanda di teste perché nessun vestito può rivestire la sua forma infinita. E’ cosi pura che è al di là del bisogno di vestirsi.
Le energie distruttive di Kali sono viste come un veicolo di salvezza e trasformazione finale.
“ Il lato oscuro della dea può sembrare distruttivo dal nostro punto di vista umano, ma le sue funzioni sono al servizio di tutta la vita.
Mantiene l’equilibrio necessario, spazzando via implacabilmente il vecchio o ciò che è andato troppo oltre.”
La dea oscura dal potere sacro ( Starr Goode)
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Namastè! 🧡🧡🧡