La Ghiandola Pineale | Il Terzo Occhio
La ghiandola pineale o epifisi è una piccola ghiandola endocrina situata nel cervello con forma simile a quella di una pigna ( da questo deriva il termine “pineale”).
Essa si sviluppa gradualmente raggiungendo il massimo sviluppo nella pubertà per poi regredire e calcificarsi nell’età adulta.
Le sue cellule, pinealociti, producono la melatonina che agisce sull’ipotalamo. La produzione di questo ormone viene stimolata dalla noradrenalina (prodotta dalle ghiandole surrenali) ed è controllata dal sistema nervoso simpatico, attivato a sua volta da stimoli visivi.
La melatonina ha un ruolo chiave per il mantenimento della normale funzione fisiologica del corpo e ridurre l’insorgenza di malattie cardiovascolari.
Oltre a regolare gli aspetti legati al giorno-notte, alla temperatura corporea e ai cicli ormonali legati alla riproduzione, la melatonina è un potente antiossidante che protegge le cellule dai danni provocati a causa dei radicali liberi, inibisce la sintesi del DNA in alcune cellule tumorali e la morte cellulare (apoptosi) nel timo, la ghiandola preposta alle difese.
Inoltre, l’epifisi produce una sostanza chiamata dimetiltriptamina (DMT), nota anche come molecula spirituale, capace di generare effetti particolari sulla percezione delle cose dilatando i concetti spazio-temporali.
L’attività secretoria della ghiandola pineale è solo parzialmente compresa. La sua posizione nel profondo del cervello ha suggerito ai filosofi nel corso della storia che possiede un’importanza particolare, considerandola come una ghiandola “ misteriosa”.
Negli antichi templi dei Sumeri e dei Babilonesi si faceva l’adorazione della pineale.
La Fontana della Pigna è un’antica fontana romana del I secolo che decora una vasta parete del Vaticano e possiamo notare anche il Papa portare il suo bastone scolpito con una pigna. All’interno della tradizione egizia è conosciuto come l’occhio di Horus.
Il ruolo del terzo occhio è stato discusso anche in parapsicologia ed i ricercatori affermano che quando è aperto, agisca come una porta per la comunicazione spirituale.
La ghiandola pineale detiene il seme della coscienza, che si presenta come una perla blu. Questo centro ci aiuta a vedere le cose chiaramente, fisicamente e psichicamente. Ci sentiamo fantasiosi, consapevoli delle energie sottili del mondo.
Quando sei in equilibrio puoi vedere chiaramente il tuo percorso e come servi questa vita. Ti senti saggio e puoi applicarlo alle tue relazioni e alla vita quotidiana.
Quando è “scarico” ti senti confuso, apatico, disconnesso e depresso. Puoi avere frequenti mal di testa, visione offuscata, incubi e affaticamento degli occhi.
Per armonizzare Ajna Chakra e la ghiandola pineale, passa più tempo da solo, in silenzio, osserva i tuoi pensieri, non giudicare i tuoi simili, allontanati dalla violenza e dalla vendetta e segui una dieta sana ed equilibrata.
Esistono delle piacevoli strategie per un coretto funzionamento della ghiandola pineale.
Prima fra tutte è la pratica regolare dello yoga e la meditazione.
La meditazione è lo strumento più potente per allineare il Chakra del terzo occhio.
In meditazione viene spesso consigliato di fissare l’attenzione su una luce bianca (perchè il bianco è la sintesi di tutti i colori) al centro delle sopraciglia.
La luce bianca riunisce in se l’onnipotenza del viola, la pace e la verità del blu, la ricchezza e l’eterno ringiovanimento del verde, la saggezza e la conoscenza del giallo, la salute e il vigore dell’arancio, la forza e il dinamismo del rosso.
La nostra luce interiore ci aiuta a fare chiarezza, di illuminare la strada, di fare scelte consapevoli e sopratutto di trovare la via per la nostra realizzazione personale.
Comprendendo il tuo corpo energetico, di cui i chakra sono una parte importante, puoi scoprire molto su di te e guidare con successo la tua vita comprendendo anche gli altri.
“ Nella notte dei tempi, quando gli uomini vollero sostituirsi agli dèi, il terzo occhio venne chiuso per punire la loro superbia.
Da allora essi hanno perso le doti di intuito e chiaroveggenza e sono condannati a una conoscenza limitata, basata solo sulle percezioni dei cinque sensi”.
Lobsang Rampa
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