L'importanza delle emozioni per la salute
Che cos’è l’emozione?
Possiamo definire le emozioni come una reazione affettiva che avviene in risposta a stimoli esterni o interni, un processo multi-componenziale che comprende reazioni fisiologiche, comportamento espressivo e sensazioni soggettive.
Le emozioni sono generate dai pensieri.
Il modo in cui vediamo, pensiamo e interpretiamo gli eventi esterni definisce il nostro sentire e la nostra emozione.
Per esempio, abbiamo due persone che vivono uno stesso evento, una catastrofe naturale.
Il primo individuo potrà semplicemente sviluppare tristezza, mentre un altro a parità di condizioni potrebbe sperimentare uno stato depressivo.
Questa differenza dipende dai pensieri che i due individui hanno generato rispetto all’evento e non dall’evento stesso.
Si è spesso portati a credere di stare in un determinato stato emotivo a causa di una situazione o di un evento esterno ma in realtà siamo noi attraverso i nostri pensieri che creiamo un determinato stato.
Le emozioni vissute intensamente e costantemente producono delle modifiche a livello psicologico, biologico e fisiologico provocando dei danni agli organi più deboli.
Oggi assistiamo a un progressivo aumento nelle persone di stati di paura e di ansia.
Ma esiste una differenza tra paura e ansia?
La paura è un’emozione universale e la persona con un’eccessiva risposta di paura è focalizzata esclusivamente su ciò che teme, preoccupandosi che un problema non abbia soluzione oppure catastrofizzandolo.
Nel tempo, questo pensiero negativistico verso se stessi e verso l’esterno verrà percepito come fonte di minacce sempre possibili.
L’ansia è considerata come la sorella evoluta della paura, codificate entrambe nella medesima area cerebrale (corteccia prefrontale), ma i motivi per cui si manifestano sono diversi.
Quando proviamo paura siamo spaventati da qualcosa di reale mentre l’ansia si manifesta quando ci preoccupiamo di qualcosa che potrebbe accadere ma che probabilmente non accadrà mai, è una preoccupazione per il futuro.
In modo particolare l’ansia si scatena quando si effettuano previsioni catasatrofiche e negative su eventi percepiti come importanti o pericolosi.
Superato un certo livello, l’ansia potrebbe trasformarsi in vere e proprie patologie.
I disturbi connessi alle emozioni paura e ansia riguardano soprattutto le fobie e gli attacchi di panico.
A volte accade che, quando ci è impossibile esprimere determinate emozioni, queste vengono fuori attraverso il corpo che è il mezzo con il quale comunichiamo con il mondo esterno.
Le parole possono nascondere, ma il corpo no!
Le malattie psicosomatiche hanno sempre come radice una sofferenza emotiva e un’incapacità di esprimere qualcosa a livello razionale e cognitivo.
E’ importante e fondamentale provare tutte le emozioni che abbiamo a nostra disposizione, saperle riconoscere e, in base al contesto, saperle esprimere in modo adeguato e funzionale per il raggiungimento dei nostri obiettivi.
Individuando i pensieri disfunzionali, mettendoli in discussione e provare a modificarli con altri più razionali e aderenti alla realtà, è possibile cambiare l’intensità delle emozioni.
Gli psicologi usano il termine di “metagognizione” per riferirsi a una consapevolezza dei processi di pensiero, e quello di “metaemozione” per indicare la consapevolezza delle proprie emozioni.
Io preferisco parlare di autoconsapevolezza, per indicare la continua attenzione ai propri stati interiori.
In questa consapevolezza introspettiva la mente osserva e studia l’esperienza, comprese le emozioni. Essere consapevoli di sé, significa essere consapevoli sia del nostro stato d’animo che dei nostri pensieri su di esso.
Chi è in grado di riconoscere le proprie emozioni, capire come funzionano e gestire l’esperienza, apparirà più capace di rispondere efficacemente alle richieste e alle situazioni della vita quotidiana rispetto a chi non è in grado di farlo.
Einstein sosteneva che non è possibile risolvere un problema usando la stessa mente che lo ha creato.
Oggi si può dimostrare scientificamente che curando lo stato emotivo insieme alla condizione fisica è possibile ritagliare un margine di efficacia sia a livello di prevenzione che di trattamento.
La speranza, come l’ottimismo, ha anch’essa un potere risanatore.
Comprensibilmente, gli individui pieni di speranza sopportano meglio le situazioni difficili, comprese quelle di ordine medico.
Il fatto che un atteggiamento mentale ottimista o pessimista abbia conseguenze sulla salute si presta a moltissime spiegazioni.
Una teoria sostiene che il pessimismo porti alla depressione, la quale a sua volta interferisce con la resistenza del sistema immunitario ai tumori e alle infezioni.
Un’altra possibilità e che un giorno gli aspetti fisiologici della speranza possano dimostrarsi biologicamente utili nella lotta dell’organismo contro le malattie.
Come narra la ben nota leggenda, Pandora, una principessa dell’antica Grecia, ricevette in dono dagli deì invidiosi della sua bellezza, un vaso misterioso.
Sebbene fosse stata ammonita di non aprirlo mai, un giorno, sopraffatta dalla curiosità e dalla tentazione, Pandora sollevò il coperchio per sbirciarvi dentro, ma cosi facendo liberò all’esterno le grandi piaghe che affliggono il mondo: malattie, turbamenti, follia.
Nel fondo del vaso rimase l’unico antidoto che può rendere sopportabili le miserie della vita al genere umano, la speranza, appunto.
L’attività fisica è un metodo efficace perchè modifica lo stato fisiologico causato dallo stato d’animo negativo ( la depressione è caratterizzata da un basso grado di attivazione fisiologica)
Per lo stesso motivo le tecniche di rilassamento, che riducono lo stato di attivazione fisiologica, vanno molto bene per allentare l’ansia (caratterizzata da un elevato stato di attivazione).
Concludo questo articolo con un’antica leggenda giapponese che narra di un samurai che un giorno sfidò un maestro Zen chiedendogli di spiegare i concetti di paradiso e inferno.
Il monaco, però, repplicò con disprezzo: “ Non sei che un rozzo villano, non posso perdere tempo con gente come te!”
Sentendosi attaccato nel suo stesso onore, il samurai si infuriò e sguainata la spada gridò: “Potrei ucciderti per la tua impertinenza!”
“ Ecco”, repplicò con calma il monaco “questo è l’inferno”.
Riconoscendo che il maestro diceva la verità sulla collera che lo aveva invaso, il samurai, colpito, si calmò, ringuainò la spada e si inchinò, ringraziando il monaco per la lezione. “ Ecco” disse allora il maestro Zen “ questo è il paradiso”.
L’improvviso risveglio del samurai e il suo aprire gli occhi sul proprio stato di agitazione ci mostra quanto sia fondamentale la differenza fra l’essere schiavi di un’emozione e il divenire consapevoli del fatto che essa ci sta travolgendo.
Il consiglio di Socrate “conosci te stesso” fa proprio riferimento a questa chiave di volta che è la consapevolezza dei propri sentimenti nel momento stesso in cui essi si presentano.
Se volete approfondire, migliorare il vostro stato di benessere fisico e mentale o semplicemente lasciarvi guidare, non esitate a scrivermi per partecipare alle mie lezioni di Yoga oppure alle sessioni individuali di riequilibrio energetico.