Yoga | Dalla Pratica all'Insegnamento

Lo Yoga è una Tradizione tra le più antiche esistenti, è il sistema olistico più vicino alla tradizione primordiale.

 

Lo Yoga è un autentico sentiero spirituale che risveglia la coscienza di chi lo percorre con il cuore sincero.

 

La pratica dello Yoga è la scelta di una via spirituale dopo una lunga esperienza- ricerca, una via costituita da tappe o fasi e quindi paragonabile ad un “processo”, un processo di risveglio della coscienza.

 

Un risveglio che procede per gradi, lentamente nel tempo.

 

Ogni grado offre conoscenze e facoltà che emergono, affiorano ricordi di ciò che era prima del tempo e che lo yogi deve metabolizzare.

 

Il mio “processo” incominciò circa sei anni quando incontrai per la prima volta questa millenaria disciplina.

 

Negli anni ho progressivamente adottato uno stile di pensiero e di vita più consapevole ritrovando quella unità interna e favorendo di conseguenza anche l’unità verso l’esterno, verso gli altri.

 

Come operatore del benessere mi sono spesso trovata in un contesto sociale nel quale le persone avevano aspettative che sono ben lontane dalle finalità che queste scienze propongono.

 

La nostra umanità “evoluta” si esprime oggi in molteplici ed esasperate modalità di apparire, di conformarsi alle mode e ai modelli del momento, essere più visibili, più giovani, più eleganti, più sciolti, etc.

 

Molte persone ad esempio cominciano ad avvicinarsi allo Yoga per ottenere benefici fisici e poi continuano a percorrere tale sentiero perchè in esso scoprono nuovi traguardi da raggiungere nella sfera mentale o in quella spirituale.

 

La maggior parte dei praticanti Yoga ne affrontano lo studio restando nella condizione di un uomo comune dai pensieri, desideri ed emozioni frammentari ma lo Yoga per dare tutta la sua potenzialità vuole interezza, dedizione, distacco, energia, la vita intera.

 

Occorre, lungo il percorso spirituale, una mente equilibrata, in grado di affrontare ansia, sofferenza, dolore, passione, odio, rabbia, gelosia, delusione, ogni conflitto fisico, emozionale e mentale.

Solo in presenza di tale equilibrio si è “pronti” per il risveglio.

 

Lo Yoga è sopratutto “pratica” da trasformare in “esperienza”.

 

Un musicista non sarà mai tale se si limita soltanto ad acquisire la teoria della musica e non passare mai effettivamente alla pratica che può dargli l’esperienza della musica.

 

Solo un’esperienza uscita dalla pratica può formare una valida teoria da trasmettere.

 

Il praticante sincero, lungo il suo percorso, sente di entrare sempre di più in un eccezionale concezione della vita, riscontrando in se stesso un completo cambiamento.

 

Lo Yogi, a differenza dell’uomo comune, non cade più vittima dei miraggi del proprio psichismo e non soffre di delusioni.

 

Lo Yoga aiuta a vedere l’inganno che si nasconde sotto molte forme ( anche nella parola), a discriminare tra il reale e il falso, tra la verità e l’inganno, tra la luce e le tenebre.

 

Alla variegata umanità che si presenta nei corsi di yoga, che cosa può proporre e come può proporsi un insegnante coerente con i principi della disciplina?

 

La responsabilità di chi insegna, di chi ha attribuito a se stesso tale ruolo, è enorme e bisognerebbe ricordarsi sempre dei “Signori del Karma” che non perdonano.

 

In molti credono di poter diventare esperti o insegnanti di Yoga con la lettura di un certo numero di libri, di corsi o di seminari residenziali ma così non è.

 

Molto dipende dalla motivazione sincera, del lavoro su se stessi, che è il lavoro più difficile.

 

Purtroppo sono in molti quelli che sono convinti di essere in grado di compiere la sacra trasmissione diffondendo una mescolanza di idee che porta solo confusione.

 

Un insegnante realmente innamorato dello Yoga, facendo appello al naturale buon senso, fonda la propria trasmissione sugli insegnamenti e i testi delle tradizioni di Samkhya, Vedanta, Yoga e Tantra e opera senza dividere né idealmente né praticamente, quelli che vengono chiamati Hatha, Raja, Karma, Bhakti, Jnana, Mantra, Kriya, Kundalini, etc.

 

Un buon insegnante prende a cuore tutte le “parti” dell’allievo, si preoccupa di far assimilare tutti gli effetti di ogni insegnamento con grande calma e sicurezza.

 

Un insegnamento deve agire in profondità in modo da promuovere un o sviluppo ottimale di tutti i livelli dell’essere.

 

Un consiglio importante: prima di tutto, cerca un insegnante di Yoga che non attribuisca a se stesso l’appellativo di Maestro.

 

La parola “Maestro” evoca un senso del sacro, termini come insegnante o istruttore vanno più che bene.

 

Non lasciarti incantare dai fantomatici “poteri” promessi da qualche sedicente maestro, da letture auriche e karmiche ostentate, da ridicole sollecitazioni per il risveglio della Kundalini.

 

Niente di tutto questo non ha a che fare con lo Yoga.
Lo Yoga non è sforzo, sopratutto non è illusione.
Lo Yoga è equilibrio ed armonia.
La bellezza di un fiore e il suo profumo non sono frutto di una forzatura ma della naturale crescita alla vita e così è per lo Yoga quando lo Yogi si apre alla realtà scoprendo

 

Sat – Cit – Ananda

 

Essere-Coscienza-Beatitudine

 

La disciplina dello Yoga è improntata alla tolleranza, alla positività e alla fiducia, non demorde dal guardare all’uomo con ottimismo.
Si potrebbe cosi esprimere il suo invito all’uomo moderno con questi versi antichi:

 

“ Vieni, ritorna, chiunque tu sia,
qualunque cosa tu sia, vieni.
O miscredente, o adoratore del fuoco,
o tu che hai commesso peccato di idolatria, vieni.
Vieni anche se hai infranto la tua penitenza cento volte.
La mia non è la porta della disperazione e del tormento.
Vieni.”  
H.Z. Mevlana ( Konya 1207-1273)

 

Se volete approfondire, migliorare il vostro stato di benessere fisico e mentale o semplicemente lasciarvi guidare, non esitate a scrivermi per partecipare alle mie lezioni di Yoga oppure alle sessioni individuali di riequilibrio energetico.

 

Namastè !