Zalmoxis | Il Re Immortale

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Zalmoxis

I Getae o Daci erano una popolazione indoeuropea storicamente collocata nell’area a Nord del basso corso del Danubio, inclusi i monti Carpazi, corrispondente all’odierna Romania.

La capitale della Dacia era Sarmizegetusa Regia ( definita spesso come Stonehenge d’Oriente), uno dei più grandi e importanti santuari, situata nei monti Orastie.

Le scoperte archeologiche nel sito mostrano che la società dacica godeva di un alto tenore di vita per quell’epoca, abilissimi costruttori specializzati nella posa di acquedotti e di mura di fortificazione.

Le fortezze daciche di Sarmizegetusa sono il luogo più affascinante della Romania che resta ancora oggi avvolto nel mistero.

Per Platone era il popolo che credeva nell’immortalità dell’anima, e che considerava la morte come un viaggio per ricongiungersi al suo Dio, Zalmoxis.
Proprio questa convinzione ha reso l’esercito dei daci il più temuto, temerario e potente.

Zalmoxis, il Dio supremo adorato dai nostri antenati daci, è una delle personalità più impressionanti della mitologia rumena.

Attorno al suo nome sono nate numerose storie e leggende che ancora oggi affascinano il mondo intero.

Erodoto menziona Zalmoxis descrivendolo come un sacerdote-Dio il cui fine ultimo nella vita era la conoscenza della medicina e dell’astronomia.

Dopo aver completato gli studi in Egitto e in Grecia, essendo stato anche discepolo del grande filosofo e matematico Pitagora da cui avrebbe conoscenze sull’astronomia e sul funzionamento dell’Universo, nonché sull’immortalità, Zalmoxis è tornato in Dacia mostrando al suo popolo come l’anima può vivere per sempre.

La leggenda narra che la divinità abitasse in una grotta nascosta in un luogo mistico dove spesso i sacerdoti daci si riunivano per eseguire varie cerimonie religiose.

Gli antichi daci credevano che avesse la capacità di curare qualsiasi malattia o ferita.

Disponiamo solo di pochi documenti sui sacerdoti e sui maghi-terapeuti dei Geto-Daci; il primo a fornirci notizie su costoro è Platone, e la sua testimonianza è importante.

Zalmoxis insegna che, come non è possibile guarire gli occhi senza la testa e la testa senza il corpo, cosi non è possibile guarire il corpo senza guarire l’anima.

Platone riferisce dettagli di grande interesse: l’importanza accordata all’anima da Zalmoxis che era al tempo stesso un Dio, un re e un terapeuta; la relazione funzionale fra la salute del corpo, ottenuta attraverso un “metodo totale” nel quale l’anima occupa un posto decisivo.

Questi particolari riflettono notizie reali sulla saggezza dei Daci e confermano e completano la testimonianza di Erodoto;

“ Zalmoxis è un Dio-terapeuta che si occupa dell’anima e del suo destino”.

Non bisogna dimenticare che i medici Geto-Daci godevano realmente di gran fama e che tale reputazione si è mantenuta nei secoli.

Una delle leggende più famose è legata alla sua capacità di metamorfosi, riuscendo a cambiare aspetto in ogni modo.

Molte storie lo descrivono come un lupo, l’animale glorificato dal popolo dall’antica Dacia. Predatore e padrone della foresta, il lupo aveva un significato speciale nella cultura dei daci,essendo anche parte della loro bandiera.

La dottrina zalmoxiana con il principio fondamentale dell’immortalità si trova anche nella fiaba rumena “Tinerete fara batranete si viata fara de moarte” 

( Gioventù senza vecchiaia e vita senza morte) scritta da Petre Ispirescu.

Fonte bibliografica: Da Zalmoxis a Gengis-Khan ( Mircea Eliade)

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